L’acetosella è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Oxalidaceae, dalle infiorescenze di colore rosa tenue, giallo, fucsia o bianco che cresce in modo spontaneo in habitat montani, submontani ed in zone umide.
Pur essendo molto diffusa in Italia, non è facile da riconoscere perché tende a confondersi con il comune trifoglio.
Etimologia
Il nome del genere deriva dal greco “oxys” = acido, “hall “= sale per il suo elevato contenuto di acido ossalico, mentre acetosella in relazione al sapore acidulo delle foglie.
Questa pianta ha proprietà rinfrescanti, astringenti, depurative e per via esterna è antinfiammatoria e decongestionante. E’ considerata anche pianta antiscorbutica per il suo contenuto di vitamina C.
Controindicata, per il suo elevato contenuto di ossalato acido di potassio ai sofferenti di disturbi renali, epatici ed ai gottosi, può causare calcolosi, intossicazioni e gravi lesioni renali.
In cucina, un tempo, si impiegavano, con parsimonia, le foglioline tenere per le insalate miste e per le salse; lo spiccato sapore acidulo le rendeva gradevoli.
Nel passato, i droghieri preparavano un prodotto detto “ sale di acetosa”, estratto dalla pianta, che si usava per togliere le macchie di ruggine e di inchiostro dai tessuti e serviva anche a pulire il cuoio.
Il sale di acetosa veniva impiegato anche come mordente, per fissare i colori della lana e dei tessuti e come disincrostante per i radiatori delle auto.