Elicriso

Helichrysum italicum

Pianta perenne suffruticosa, che con le sue numerose ramificazioni, ascendenti, forma un piccolo cespuglio di colore biancastro. Fusti angolosi, legnosi e contorti alla base, alti 20-50 cm con foglie alterne, a volte unilaterali, sessili, strette e lineari, appiattite lungo i bordi, lunghe 10-40 mm e larghe 1 mm con margine ripiegato verso il basso, verdi glabrescenti o ricoperte da sparso tomento sulle due facce.

Etimologia

Il nome del genere deriva dal greco helios = sole e chrysos = oro con riferimento al colore dei suoi capolini gialli e brillanti come il sole e come l’oro.

I suoi principi attivi costituiti da olii essenziali (pinene, eugenolo, linalolo), fitosteroli, flavonoidi (naringenina, apigenina, luteolina, quercitrina), acido caffeico, colorante (elicrisina), le conferiscono proprietà tossifughe, espettoranti, antinfiammatorie, analgesiche e antireumatiche, antiartritiche, ipocolesterolizzanti, stimolanti epatocellulari, depurative e drenanti epatiche, cicatrizzanti, desclerosanti, antipsoriasiche, antieczematose, spasmolitiche, coleretiche, colagoghe, antibatteriche, antiallergiche, stimolanti gastriche.

Le sue qualità furono a lungo studiate anche da Plinio, Geber, Dioscoride, ed altri che lo consideravano una vera panacea per la maggior parte dei malanni, tuttavia il suo impiego, non ancora completamente studiato è sconsigliato sui bambini e sulle donne in stato di gravidanza o nel periodo di allattamento.

L’aroma ricorda quello del curry le sue foglioline possono essere utilizzate in cucina per insaporire pietanze.

Curiosità

il suo nome e il suo colore impressionarono i popoli antichi al punto da dedicare questa pianta al Sole e con i suoi fiori intrecciati per ricavarne collane adornavano le statue di Apollo e di Minerva.

Si dice che il suo intenso profumo permetteva a Napoleone di riconoscere l’odore del suolo natio, anche quando si trovava in mare e ancora fuori dalla vista della Corsica, dove questi fiori sono particolarmente abbondanti e profumati.

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