Portulaca oleracea L.
Pianta annua, erbacea, glabra con fusti prostrato-striscianti 10-40 cm, ingrossati e carnosi, ramificati, lisci, cavi e spesso rossastri.
Le foglie sono di colore verde chiaro, hanno breve picciolo ca. 2 mm, le superiori verticillate; sono carnose e sessili, alterne, spatolate con apice tronco, ovali, glabre, lunghe sino a 3 cm.
Diffusa in quasi tutte le regioni del mondo, in Italia è comune infestante ed è presente in tutto il territorio.
Etimologia
Il nome del genere e della famiglia, deriva dal latino “portula” = piccola porta, in riferimento alla deiscenza del frutto: capsula che si apre per mezzo di un coperchietto, proprio come una piccola porta; il nome specifico dal latino “olera”= ortaggio, ne indica l’uso alimentare.
Erba acida, rinfrescante, antiscorbutica, depurativa, vermifuga, febbrifuga, diuretica, tonica.
Studi recenti hanno dimostrato come la Portulaca oleracea sia una ricca fonte di acidi grassi omega-3, probabilmente importanti per la prevenzione degli attacchi cardiaci e nell’aumento delle difese del sistema immunitario.
In cucina le foglie dal sapore acidulo e dalla consistenza mucillaginosa, crude o cotte, si consumano in insalata e mescolate all’acetosa; possono inoltre essere utilizzate per preparare minestre saporite e rinfrescanti. Le foglie e i rametti + carnosi tagliati a pezzettini, possono essere conservati sia in salomoia che sottaceto.