L’acetosella è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Oxalidaceae, dalle infiorescenze di colore rosa tenue, giallo, fucsia o bianco che cresce in modo spontaneo in habitat montani, submontani ed in zone umide.
Bietolina
La barbabietola è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae di origine mediterranea.
La barbabietola è una specie erbacea biennale con radici fittonanti, raramente perenne. I fusti possono arrivare ad un’altezza di 1-2 m. Le foglie sono a forma di cuore, lunghe 5-20 cm nelle piante selvatiche, ma di dimensioni ridotte nelle varietà coltivate. Ha fiori sono molto piccoli, del diametro di 3-5 mm, di colore verde o rossastro, con cinque petali.
Etimologia
Beta Vulgaris L., 1753
Il termine Beta proviene dall’antico nome latino in Plinio, Cicerone e altri, forse derivato dal greco “βλίτον” (blíton) = bietola (in Teofrasto). L’epiteto specifico “vulgaris” deriva da “vúlgus” (volgo) = molto comune.
La Beta vulgaris, oltre ad essere ricca di zuccheri, sali minerali e vitamine ed altre sostanze utili, ha proprietà dietetiche e salutari: assorbe le tossine dalle cellule e ne facilita l’eliminazione, è depurativa, mineralizzante, antisettica, ricostituente, favorisce la digestione, stimola la produzione di bile e rafforza la mucosa gastrica, cura le anemie, le infezioni del sistema cerebrale, stimola la produzione dei globuli rossi, scioglie i depositi di calcio nei vasi sanguigni e ne impedisce l’indurimento, infine stimola il sistema linfatico.
I componenti presenti sono: sodio, potassio, ferro, vitamina A, vitamina C, fibra; Inoltre tutti i tipi di barbabietola contengono antiossidanti e una notevole quantità di acido ossalico e di nitrati.
Curiosità
La Beta vulgaris, ha una lunga storia di coltivazione che risale al secondo millennio a.C. Le forme coltivate furono selezionate a partire da forme selvatiche presenti lungo le coste del Mediterraneo e si diffusero poi da Babilonia (dal VIII secolo a.C.) sino all’Estremo Oriente. La bieta, detta anche erbetta o bietola, nella sua specie originaria fu oggetto di raccolta alimentare fin dalla preistoria, essendo diffusa spontaneamente nei litorali sabbiosi del bacino del Mediterraneo.
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